Il Parco, con questa iniziativa, intende conseguire, in relazione alle proprie competenze in ambito culturale, l’autonomia scientifica, di ricerca, organizzativa, amministrativa e finanziaria, come previsto dalla legge.
L’obiettivo di riattivare il patrimonio immobiliare costituisce, ovviamente, un interesse primario diffuso essendo nella disponibilità di tutti coloro che operano nel territorio, sia a livello individuale, quali sono i piccoli proprietari, sia a livello istituzionale, gli Istituti bancari, che raccolgono una notevole quantità di depositi che risultano essere immobilizzati in maniera infruttuosa per il nostro territorio.
Tutti i beni immobili e i beni mobili presenti nel territorio costituiscono una riserva di vitalità inespressa. Vanno considerati sia quelli che hanno valenza culturale (archeologica, paesaggistica, storico-artistica, architettonica, museale, archivistica e bibliotecaria) sia quegli altri che hanno valenza produttiva (case e terreni). Non è possibile valorizzare i beni culturali senza ridestare le potenzialità del patrimonio immobiliare privato.
Devono entrare in sinergia gli uni con gli altri. È una questione di metodo. Ciò non potrà avvenire fin quando ogni bene sarà gestito isolatamente. Sarà invece necessario attivare una gestione unitaria, capace di far esprimere il loro potenziale latente che non ha una valenza semplicemente economica, ma anche culturale e quindi sociale.
I contributi dovranno essere innanzitutto funzionali alla conduzione dei siti museali, archeologici e minerari del Parco archeologico di Gela ricadente nel territorio del Libero Consorzio comunale di Caltanissetta al fine di assicurare efficienza ed efficacia alla fruizione del patrimonio museale, archeologico e naturalistico del Parco stesso e delle Comunità Locali interessate.
La consultazione preliminare di mercato, volta a instaurare un momento preparatorio delle fasi successive, consente di sottoporre al libero mercato specifici programmi inerenti la pianificazione e la preparazione delle modalità di conduzione del patrimonio culturale di proprietà pubblica e del più vasto patrimonio di proprietà privata esistenti nel territorio, in modo da permettere a tutti i soggetti interessati di proporre soluzioni innovative per rispondere alle necessità del Parco e ai bisogni del contesto territoriale.
La consultazione preliminare di mercato è propedeutica e quindi finalizzata a confrontare esperienze e acquisire conoscenze specialistiche, al fine di una migliore predisposizione degli atti successivi, conciliando le esigenze del Parco con la domanda/offerta del libero mercato.
Avendo finalità meramente esplorativa, non prevede l’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali nei confronti del Parco e va pertanto intesa come un atto preliminare alla fase successiva, non finalizzato all’aggiudicazione di alcun contratto, ma volto a:
• agevolare la preparazione delle fasi successive e la individuazione della relativa procedura;
• informare gli operatori economici dell’intendimento programmatico del Parco;
• verificare l’esistenza di operatori economici in grado di svolgere le attività richieste in quanto in possesso dei requisiti tecnico-professionali necessari;
• rendere noti i richiesti requisiti minimi di idoneità professionale, capacità economica e finanziaria, capacità tecniche e professionali di cui si ritiene necessario il possesso da parte degli operatori economici esperti dello specifico settore di mercato;
• avviare un dialogo informale con gli operatori economici, onde ricevere dai medesimi osservazioni, suggerimenti e informazioni circa la loro disponibilità a essere invitati alla procedura, e acquisire il possesso dei già menzionati requisiti e verificare l’eventuale esistenza di soluzioni tecniche alternative per l’espletamento dei servizi.